In queste settimane vi abbiamo raccontato tante storie di vitigni salentini. Dal Negramaro al Susumaniello nato in provincia di Brindisi, senza dimenticare il Primitivo di Manduria: sono tante le eccellenze dei vini salentini. Tutti questi vini sono diffusi in zone diverse: per esempio, il Primitivo si produce soprattutto nella zona del tarantino. Manduria è il paese dove se ne produce di più e si trova appunto in provincia di Taranto. l Primitivo di Manduria DOC ha avuto il riconoscimento nel 1976, mentre la versione dolce, il Primitivo di Manduria Dolce Naturale DOCG nel 2011.
Il Salice Salentino: storia e caratteristiche
Oggi vi parliamo del Salice Salentino. Si tratta di un vino strutturato di grande intensità, dal colore rosso rubino che con la maturazione può assumere toni granati o aranciati. Le note olfattive sono in genere intense, fruttate, speziate ed eteree, il suo sapore è è pieno, asciutto, armonico ma deciso, non vellutato. Il suo vitigno è particolarmente celebre nella zona del Nord leccese, infatti c’è il paese che si chiama proprio Salice Salentino. Negli ultimi venti anni è cresciuta notevolmente la produzione di ottimi vini Doc in bottiglia in tutta la Puglia. Attualmente la regione dispone di ben 26 zone a denominazione d’origine, e tra le più pregiate va sicuramente annotata la Doc Salice Salentino, riconosciuta già nel 1976.
Il Salice Salentino è in realtà considerato il “fratello” del Negramaro. Infatti, questo vino ha una composizione ampelografica che prevede una presenza minima del negroamaro per almeno il 75%, con eventuale saldo del 25% di uve di altri vitigni a bacca rossa idonei alla coltivazione in Puglia.
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