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Ucraina, l’eroica impresa di un parroco pugliese

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Nel buio della guerra che sta devastando l’Ucraina, brillano le luci della solidarietà. Un esempio tangibile dell’altruismo che sta animando il nostro Paese è il gesto del parroco di Molfetta, don Gino Samarelli. Il sacerdote è appena rientrato in Italia all’alba a bordo di un bus di ritorno dall’Ucraina con ben 46 profughi. Questi ultimi sono stati messi in salvo dagli orrori e dai rischi della guerra. Don Gino è riuscito a portare con sé diversi disabili e molte mamme con bambini. Sul bus diretto in Italia anche una neonata di 9 mesi e tre cagnolini.

Il viaggio della speranza di Don Gino è iniziato da Molfetta martedì sera. Il parroco è poi ripartito dalla frontiera ungherese nella serata di ieri. Una delle donne ucraine messe in salvo dal coraggio del sacerdote festeggia proprio oggi il suo compleanno. “37 anni per fuggire e non morire”, ha dichiarato. Don Gino ha raccontato all’ANSA che, sull’autobus, “è bastato dire ‘auguri’ per ricevere in cambio un fiume di parole”.

Ucraina, Don Gino racconta il suo viaggio della speranza: “Queste sono le cose belle della vita”

Don Gino, durante il viaggio di rientro in Italia, ha spiegato che la donna ucraina che festeggia oggi il compleanno è: “Moglie di un italiano, mi ha raccontato di aver temuto più la ferocia dei delinquenti fuggiti dalle carceri che la violenza delle bombe. I primi, deliberatamente armati dai russi hanno saccheggiato volontariamente senza pietà case e negozi; le seconde, deliberatamente sganciate dai russi hanno obbedito ciecamente agli ordini”.


 All’alba, il parroco ha spiegato che: “Il chiacchiericcio comincia a farsi sentire rendendo quasi turistico il viaggio che stiamo facendo. Queste sono le cose belle della vita: la risata al funerale, il pianto al matrimonio e la pace alla guerra”. E ha concluso: “Uno dei volti che mi resteranno impressi nel cuore, dopo questo viaggio è il sorriso della soldatessa ragazza, armata di tutto punto, che con tenerezza d’innamorata, guardava la mia interprete e me che cercavamo di spiegare la necessità di entrare nell’atrio proibito a raccogliere il nostro gruppo”. 

Ucraina, l’eroica impresa di un parroco pugliese ultima modifica: 2022-03-12T20:08:36+01:00 da ritaparisi

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