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EMIGRAZIONE SCUOLA

Immigrazione come arricchimento, non come criticità

Immigrazione

Etnia o gruppo etnico, nazionalità e gruppo culturale, sono concetti relativi alla cultura. Del gruppo culturale fanno parte artefatti e creazioni, valori e presunzioni fondamentali. L’etnia o il gruppo etnico è un gruppo sociale che ha in comune la storia e la cultura. La nazionalità è un concetto essenzialmente politico. Il nostro modo di essere è condizionato dall’appartenenza a una cultura specifica e questo ha un’influenza diretta sui nostri valori. Individui di diverse culture hanno sistemi valoriali differenti. Più accentuate sono le differenze tra i sistemi di valori, più alte saranno le possibilità di divergenze e potenziali conflitti. Tuttavia l’immigrazione va vista sotto un’ottica di arricchimento.

Conciliare i sistemi di valori con l’immigrazione

E’ importante conciliare i sistemi di valori all’interno delle classi di una scuola e in un’azienda. In che modo? Tramite un minimo comune denominatore che non obblighi nessuno a rinunciare alla propria identità culturale. In tal modo l’immigrazione non è più vista come una minaccia al proprio sistema di valori.

Differenze tra culture

Nelle varie culture gli stili comunicativi possono essere diversi. Ad esempio, gli europei e gli americani tendono a uno stile lineare e diretto con conclusioni esplicite nel discorso. Le culture asiatiche e africane in generale, invece, tendono a uno stile circolare e contestuale, cioè composto di associazioni di idee non direttamente collegate al contenuto del messaggio.

Culture Asiatiche
Pixabay

«La mediazione culturale è operabile nella valorizzazione di entrambi gli stili» – scrive Margherita Sportelli in La mediazione culturale, Xenia, Milano 2008. Se non siamo sufficientemente preparati potremmo percepire come poco sincero lo stile circolare in quanto vago. O al contrario, percepire lo stile lineare come maleducato, data la sua essenzialità e franchezza. In realtà si tratta soltanto di stili comunicativi differenti. Questi aspetti, pertanto, non debbono indurci a trarre collegamenti impropri con la semantica del messaggio.

Regole basilari per insegnare l’italiano a stranieri

Nell’insegnamento di una lingua L2 andremo in un primo momento a semplificare per farci capire. Si rendono perciò necessari i seguenti accorgimenti:

  • ordinare le informazioni in ordine logico e cronologico;
  • costruire frasi brevi che non superino venticinque parole e testi che non superino cento parole;
  • usare frasi coordinate e non subordinate;
  • ripetere lo stesso aggettivo o pronome evitando i sinonimi;
  • evitare forme impersonali;
  • costruire frasi con soggetto-verbo-oggetto rispettando questo ordine per evitare confusione nel discente. Tutto ciò sarà da guida agli esordi. In seguito, con l’andare del tempo, il discente dovrà acquisire sempre più padronanza della lingua. Per questo il lessico facilitato sarà poi sostituito con un lessico più particolareggiato e specifico al fine di non impoverire il linguaggio.

La glottodidattica ludica come ponte tra le culture e l’immigrazione

La glottodidadattica ludica può venire incontro efficacemente con lo scambio di filastrocche e storie che ognuno potrà redigere nella sua lingua d’origine. Tali storie potranno poi essere lette insieme alla classe. Ciò potrà fare da ponte tra le culture che caratterizzano il contesto educativo. Si potrà leggere insieme e tradurre ogni filastrocca, associandovi un disegno per ricordarla meglio. Le filastrocche e le storie si rivelano efficaci sia nell’approccio alla convivenza di culture nuove (multiculturalità) che nella conoscenza e nell’integrazione di culture nuove, facendone propri alcuni aspetti (interculturalità).

Antonella Marchisella
Antonella Marchisella ha conseguito un Master in insegnamento dell’italiano L2.

Le fiabe saranno anch’esse utili strumenti in quanto portatrici di scambio e contaminazione tra mondi diversi e spesso
molto distanti. «La fiaba è dotata della capacità di legare storie e culture diverse tra loro, in una sorta di archivio comune dell’umanità». E’ quanto scrive nel suo libro la professoressa Margherita Sportelli. Allora cosa fare? Si chiederà a ciascun bambino di narrare una fiaba nella propria lingua. Poi gli si chiederà di tradurla per poi riascoltarla insieme ai compagni. L’aspetto fondamentale è comprenderne insieme agli altri i concetti chiave. «La fiaba conduce infatti attraverso un percorso privilegiato che ci porta a scoprire similitudini e differenze tra gruppi, paesi e modi di vivere. Essa consente la condivisione delle emozioni, lo sviluppo dell’attitudine all’identificazione con l’altro
da sé, l’immaginazione di differenti soluzioni ai conflitti, la negoziazione dei significati», per citare la Sportelli.

Multiculturalità e Interculturalità

Il multiculturalismo è semplice convivenza di culture diverse nel medesimo spazio. L’ intercultura, invece, è conoscenza, interazione. La multiculturalità trascrive una realtà di fatto caratterizzata dalla compresenza su uno stesso territorio di diversi popoli, etnie, culture. L’interculturalità è invece l’interazione tra culture diverse. Quest’ultima è un impegno comune per un incontro attivo tra soggetti di differenti culture. Questi ultimi dovranno essere disposti a modificarsi per integrarsi, prendendo da ciascuna cultura il meglio.

Multiculturalismo E Immigrazione.jpg
Pixabay

La volontà di conoscenza fa sì che non si debba essere necessariamente assorbiti da una cultura in particolare. Accogliere un immigrato sarà più facile se rammentiamo le ragioni per le quali è giunto da noi. L’immigrazione è comunque un fatto inarrestabile. A esso possiamo reagire in due modi. Il primo modo è accettarla in maniera appropriata, traendone dunque giovamento. Il secondo modo è non accettarla nella maniera adeguata, trasformandola così in un problema angosciante. Le misure legislative e poliziesche di contenimento saranno sempre insufficienti ad arginare il fenomeno migratorio. E’ da evitare che si formino ostilità tra i vari gruppi che compongono la società. Occorre evitare la tendenza a chiudersi in ghetti o a creare singole enclavi di razza.

La poesia, un faro nel buio anche nell’immigrazione

Attualmente il termine letteratura designa l’insieme delle opere scritte e lo studio di tali opere. L’insieme delle opere scritte in italiano e giunte fino a noi compone la letteratura italiana. Con il termine si tende oggi a indicare il variegato panorama di opere scritte. Tuttavia sono tante le culture che hanno avuto e hanno una cospicua letteratura orale. Secondo la forma del componimento verbale la letteratura è distinta in prosa, poesia e teatro. La poesia è un componimento in versi; se non è in versi si parla di prosa. Della letteratura fanno parte i generi letterari, tuttavia il
concetto di “genere letterario” non è di facile definizione. La letteratura è un ponte tra le diversità.

Sono nero, ma ho l’anima bianca – Giuseppe Ungaretti

Venni alla luce nell’aspro Sud,
e sono nero, ma ho l’anima bianca.
Il bimbo inglese è bianco come un angelo,
ma sono nero,
come se non avessi luce.
Mamma mi fece scuola sotto un albero,
si sedeva prima delle ore calde,
mi prendeva sulle ginocchia
e mi baciava,
e indicandomi l’Oriente diceva:
Guarda il sole levante:
Iddio vive laggiù,
e ci manda la luce e il caldo,
e ai fiori e agli alberi e alle bestie e agli uomini
manda consolazioni di mattina

e la gioia nel pieno giorno.
E per imparare a soffrire
i raggi dell’amore,
ci mette un poco sulla terra,
e i corpi neri e i visi abbrustoliti
non sono che una nuvola
come l’ombra del bosco.
E quando le anime nostre
avranno imparato a soffrire il caldo,
la nube sparirà,
udremo la sua voce,
e dirà: «Esci dal bosco, o mio dile
tto,

e in giro alla tenda dorata
rallegrati come gli agnelli».
Così disse la mamma e mi baciò,
e dico al bimbo inglese
che quando saremo scappati,
lui dalla nube bianca, io dalla nera,
intorno alle tende d’Iddio
come agnelli gioiremo.
Gli faccio riparo contro il caldo
perché impari a soffrirlo
e si prepari a riposare in gioia
sulle ginocchia del Padre
.

Quel giorno gli starò davanti,
gli toccherò i capelli d’argento,
sarà il mio simile,
da quel giorno mi vorrà bene.

Immigrazione come arricchimento, non come criticità ultima modifica: 2021-12-10T09:00:00+01:00 da Antonella Marchisella

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Julieta B. Mollo

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