A Lecce torna un evento che è piaciuto molto ovvero Frisellando nel tempo. L’evento che è realizzato in collaborazione da Improvvisart e Frisella Point si è tenuto il 5 luglio e nei primi giorni di agosto ci sarà un secondo appuntamento con le stesse modalità. Nel corso della cena, infatti, due attrici vestiti con abiti d’epoca realizzeranno delle incursioni facendo rivivere ai commensali le usanze che dal passato sono giunte fino a noi.
Frisellando nel tempo: torna l’evento che porta tutti a spasso nelle varie epoche storiche
Frisellando nel tempo, l’evento organizzato dalla scuola di teatro d’improvvisazione Improvvisart ed il ristorante Frisella Point, dopo il successo riscosso il 5 luglio scorso, torna per una seconda serata. Nei primi giorni di agosto, si potrà partecipare nuovamente ad una cena che ci porterà letteralmente a spasso nel tempo. Durante la cena, infatti, due attrici vestite con abiti d’epoca realizzarono delle vere e proprie incursioni. Le due interpreti attraversando diverse epoche storiche, faranno rivivere ai presenti le usanze della tradizione contadina che sono giunte fino ai nostri tempi.
I partecipanti che gusteranno tutte le bontà di Frisella Point saranno così guidati in un percorso sensoriale alla scoperta delle eccellenze salentine. Le due attrici che interpreteranno una fornara ed una nobildonna porteranno in scena un racconto che racchiuderà colori, sapori, identità, famiglia e memoria. Tutti potranno interagire con gli attori e proprio per tale motivo l’attività è adatta sia ad adulti sia a bambini che vivranno un’esperienza davvero unica.
L’evento, ovviamente, avrà al centro la frisa o frisella. Un alimento semplice, ma al contempo ricco di sapore e molto conosciuto. La frisa è preparata con un impasto fatto di farina di grano duro, sale ed acqua e cotto in forno due volte. Nella sua versione classica è condita con olio d’oliva, pomodori a pezzetti e un po’ di sale. Si tratta di un alimento davvero versatile ed adatto soprattutto alla stagione estiva ed inoltre è molto antica. A quanto pare, infatti, essa è giunta in Salento grazie ai Fenici che la portavano sulle navi per affrontare i lunghi viaggi in mare.
