“Il Museo che non c’è”, questo è il titolo del libro che verrà presentato giovedì 21 luglio alle 19.30 a Lecce. Il luogo scelto per la presentazione è il chiostro dell’antico Seminario di piazza Duomo. Qui, la storica dell’arte Meri Spinelli dialogherà con l’autrice Orietta Sammarruco.
Prima, però, ci saranno i saluti introduttivi dell’Arcivescovo Michele Seccia, del monsignor Antonio Montinaro, di Paolo Babbo, presidente di ArtWork Cultura e Luciano Treggiari, di Benarte. L’iniziativa è infatti organizzata da tutte queste associazioni con il supporto di PortaLecce.
Il museo che non c’è: ecco di cosa parla il libro di Orietta Sammarruco
“Il Museo che non c’è”, il libro d’esordio di Orietta Sammarrucco ripercorre attraverso ventotto schede biografiche la lunga marcia delle donne per conquistarsi il diritto ad esprimersi attraverso l’arte. Si tratta di ventotto vicende diverse che si sono svolte in tempi diversi ma sono accomunate dai costanti ostacoli che la società maschile ha posto alla loro piena affermazione. Ripercorrerne la storia significa riflettere sulla dissipazione ed il millenario dispendio di talento, intelligenza, sensibilità ed abilità manuale che è stato perpetrato.
Nel corso dell’incontro per la presentazione del libro, sarà esposta anche per la prima volta l’opera “Annunciazione”, un dipinto cinquecentesco inedito di Plautilla Nelli proveniente da una collezione privata. L’artista era una suora ed ha vissuto in un epoca in cui alle donne era proibito dedicarsi all’arte in modo professionale.
Plautilla Nelli, l’artista religiosa che sfidò le convenzioni sociali del suo tempo
Tuttavia, lei sfidò le convenzioni sociale e trasformò le mura del suo convento, Santa Caterina di Cafaggio a Firenze in una vera e propria bottega di opere d’arte tutta al femminile. Le opere a tema religioso risentivano della nuova temperie religiosa instauratasi dopo la predica di Girolamo Savonarola. L’attività di Plautilla Nelli e delle sue allieve fu molto intensa e permise loro di rendersi economicamente indipendenti. Le suore, infatti, vendevano le opere alle famiglie nobili di Firenze. La prima mostra a lei dedicata risale al 2017 e si è tenuta nella Galleria degli Uffizi. Il museo ha iniziato di recente un percorso di valorizzazione delle artiste.
La figura di questa pittrice è valorizzata dall’attività della Advancing Women Artists Foundation che si dedica all’arte al femminile tramite attività di ricerca e restauro di opere di pittrici conservate sul territorio fiorentino. L’opera l’Annunciazione che sarà esposta durante la presentazione del libro è una scoperta recente ed arricchisce il catalogo dell’artista che si è formata completamente da autodidatta.
Orietta Sammarruco: ecco chi è la scrittrice del libro Il museo che non c’è
Orietta Sammarruco, autrice del libro Il museo che non c’è a Nata a Genova dove vive e lavora in una banca cittadina. Lei è laureata in Giurisprudenza e Scienze Politiche all’Università di Genova. Sin dai tempi del ginnasio si è avvicinata all’arte antica, in particolare a quella greca, romana ed etrusca.
La Sammarruco ama i viaggi e visita spesso i musei europei e statunitensi e coltiva un interesse particolare per la pittura fiamminga. Da sempre è convinta che la divulgazione sia il mezzo per avvicinare all’arte le persone. Il museo che non c’è è il suo libro d’esordio scritto durante il lockdown quando era impossibile visitare musei e mostre d’arte.
