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Salento, fantastico ritrovamento archeologico in mare

Il Salento continua a dare alla luce dei ritrovamenti archeologici molto interessanti che fanno letteralmente impazzire di gioia gli archeologi. E’ di qualche giorno fa la notizia che proprio su itLecce avevamo dato riguardante la scoperta a Castro di alcune parti del tempio di Atena sotto terra, dopo alcuni rilevamenti. In quel caso dalle indagini geofisiche condotte su un fondo specifico di Castro, si è rivelata la presenza della piattaforma dell’antico tempio dedicato alla dea Atena.

Una notizia che aveva fatto piacere, ma non stupito gli studiosi. Essi sono convinti «che Castro fosse l’approdo di Enea, in fuga da Troia, narrato da Virgilio nell’Eneide è cosa ormai assodata da tempo”. Lo aveva affermato tempo fa il professor Francesco D’Andria.

E per gli appassionati del settore, si sta lavorando anche ad una mostra e ad un convegno che si stanno cercando di creare e che si baseranno sui rapporti nell’antichità tra Taranto e Castro. Mentre gli archeologi continuano a lavorare all’itinerario culturale internazionale “Rotta di Enea”, il mare del Salento fa un altro regalo archeologico, esattamente nella provincia di Brindisi.

La scoperta di un’antica anfora nel mare del Salento

Adesso un’altra scoperta affascinante, sempre nel Salento, terra non solo di mare e turismo ma anche di grande cultura. Lo riporta la pagina “La Puglia che non conosci“. A Torre Santa Sabina, località sul mare a una cinquantina di chilometri da Lecce, il giorno venerdì 21 gennaio un sub ha ritrovato un’anfora appartenente a tanto tempo fa.

Questo il messaggio riportato sul post della pagina che ha annunciato il ritrovamento: “Uno spettacolo da non credere oggi a Torre Santa Sabina (Marina di Carovigno) quando un giovane sub, Giovanni Bellanova si è trovato davanti agli occhi un’anfora antica praticamente intatta. Come vi avevo già raccontato con il servizio sull’importanza di Torre Santa Sabina da un punto di vista archeologico, descritto in ogni dettaglio dalla professoressa dell’università del Salento Rita Auriemma del dipartimento di Archeologia subacquea, il fondale della Costa carovignese è uno scrigno di tesori. Tantissimi sono i resti recuperati in decenni da questa zona, risalenti ad epoche che vanno dal VII sec a.c. al II sec d.c. Dell’incredibile rinvenimento è stata informata immediatamente la soprintendenza ai beni culturali di Lecce. La Storia ci emoziona e ci affascina continuamente“.

In poche ore il post ha avuto centinaia di condivisioni, like e commenti. Tanti i commenti di stupore da parte degli amanti dell’archeologia e degli abitanti del posto, sorpresi che nel loro mare si nascondesse un’anfora così preziosa. Ancora una volta la storia del Salento sorprende tutti.

Salento, fantastico ritrovamento archeologico in mare ultima modifica: 2022-01-23T09:18:35+01:00 da Antonio Murrone

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