Il mosaico di Otranto tra bellezza, magia, pace e mistero

itLecce

ARTE CHIESE

Il mosaico di Otranto: unione di due mondi, Oriente e Occidente

Mosaico Di Otranto - pavimento interno

Parlare di Otranto non è facile senza un qualche bagliore di meraviglia e commozione nello sguardo. Per questo inizieremo a farlo narrando del Mosaico pavimentale nella Cattedrale di Otranto e del suo splendido sapore enigmatico. Opera immensa del monaco basiliano Pantaleone è situato nella Cattedrale normanna che si erge sul luogo più alto di Otranto. Dedicata a Santa Maria Annunziata, edificata sui resti di un tempio paleocristiano, la Cattedrale custodisce il mosaico in un senso profondo di pace. Questo pervade il visitatore già dal suo ingresso. In questo articolo conosceremo meglio il mosaico.

Il mosaico di Otranto tra bellezza, magia, pace e mistero

Accingendoci verso la Cattedrale di Otranto noteremo il suo bellissimo rosone a 16 raggi dai fini trafori gotici. I trafori convergono verso il centro rifacendosi all’arte gotico araba e tutti i dettagli sono lavorati con la chiara e morbida pietra locale. Al centro della Cattedrale di Otranto gli occhi si perdono nel suo rosone rinascimentale. Ricostruita dai danni inflitti dalle invasioni turche del 1480, presenta una pianta a croce latina ed è divisa in tre navate da quattordici colonne marmoree. La Cattedrale di Otranto è anch’essa testimonianza del largo scambio tra popoli d’Occidente e popoli d’Oriente che si respira a Otranto. Un connubio di tradizioni, usanze e fitti scambi commerciali, culturali, religiosi: essa narra di un antico e mai sopito rapporto con l’Oriente. La Cattedrale di Otranto svela al visitatore un suggestivo mosaico pavimentale raffigurante l’albero della vita. E’ stata edificata tra il 1080 e il 1088.

Mosaico Di Otranto - il pavimento interno

Il mosaico di Otranto e le sue interpretazioni

La Cattedrale di Otranto nella sua magia offre accoglienza a differenti culture e spiritualità che hanno sempre viaggiato di pari passo: Oriente e Occidente. Esse si manifestano nello splendido mosaico di Otranto del monaco basiliano Pantaleone. Così anche nel resto della Cattedrale composta da ben quattro stili architettonici. Gli affreschi datati XIII secolo furono distrutti durante la terribile invasione turca del 1480. La Cattedrale di Otranto si erge sul punto più alto di Otranto e rappresenta il più rilevante luogo di culto della città. Il Mosaico pavimentale presente al suo interno rappresenta un elemento enigmatico tuttora oggetto di studi. Opera mastodontica e ricca di mistero fu realizzata tra il 1163 e il 1165. L’interpretazione iconologica del mosaico è ancora in parte da scoprire, ciò che è certo è che sveli i dodici capitoli della Genesi. Provate ad entrare nella Cattedrale di Otranto: sarete rapiti dalla particolarità del mosaico e dalla cripta.

Mosaico Di Otranto - facciata della cattedrale

Il mosaico di Otranto e i suoi enigmi

Il Salento è colmo di opere enigmatiche e avvolte di domande: se dovessimo tuttavia stabilirne la più misteriosa sarebbe di sicuro il Mosaico di Otranto. I soggetti raffigurati nel mosaico di Pantaleone sono davvero tanti e ben conservati come il resto del mosaico quasi totalmente. Il mosaico di Otranto è espressione di un labirinto teologico che tutt’oggi ispira gli studi e le ricerche di professionisti e storici. Spesso questi ultimi ci offrono interpretazioni differenti e non tutte concordanti. Certo è che sia una sfida imponente avvicinarsi alla verità, a quel grandioso e immenso messaggio che racchiude. La figura centrale è l’Albero della vita al cui vertice compare la raffigurazione del Peccato originale con l’espulsione di Adamo ed Eva dal giardino dell’Eden. Più a Settentrione compaiono l’inferno e il paradiso, i vizi e le virtù degli uomini. Altre figure rappresentate sono quelle di Alessandro Magno; due cavalieri che suonano un olifante.

Mosaico Di Otranto - facciata esterna della cattedrale

Guardando complessivamente il Mosaico di Otranto si ravvedono figure fantastiche come animali con teste umane e figure zoomorfe e antropomorfe. Raffigurazioni legate al monoteismo islamico ed egiziano e al politeismo ellenistico comparirebbero ai piedi dell’Albero della Vita stando alle interpretazioni di importanti studiosi. Secondo il prof. Francesco Corona il Mosaico di Otranto – il più grande d’Europa – conterrebbe al suo interno un messaggio di tipo cabalistico. Si tratta di un vero capolavoro di simbologie alla cui struttura centrale che racchiude la via maestra dell’Albero della vita si affiancano percorsi collaterali. Questi ultimi – secondo Francesco Corona – racchiuderebbero anche il sistema dei Chakra Indù e la filosofia di Platone. Infine una simbologia relativa alla Divina Commedia dantesca anticipata di ben 120 anni.

Per la foto di copertina si ringrazia Bisanzioit

Il mosaico di Otranto: unione di due mondi, Oriente e Occidente ultima modifica: 2019-02-04T10:02:01+01:00 da Antonella Marchisella

Commenti

Promuovi la tua azienda in Italia e nel Mondo
To Top