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Proverbi salentini: i motti della sapienza popolare

Una nonna che cuce e narra proverbi

Non di rado ci si affida ai proverbi per sciogliere dilemmi etici. I proverbi infatti, sono brevi motti nati da esperienze generalizzate, che dunque sono  entrati a far parte della saggezza popolare. Per darne una definizione più precisa leggiamo quella su Treccani: “dal lat. proverbium, der. di verbum «parola». Breve motto, di larga diffusione e antica tradizione, che esprime, in forma stringata e incisiva, un pensiero o, più spesso, una norma desunti dall’esperienza”. In questo articolo vedremo alcuni proverbi nati dalla tradizione salentina.

Proverbi: il Salento e la saggezza dalla vita agreste

I proverbi in dialetto leccese fanno certamente un po’ sorridere. Oltre a rappresentare in un certo senso dei motti di spirito, racchiudono i consigli della sapienza popolare. Molti sono riconducibili alla vita agreste e contadina e fanno quasi da metafore per altre circostanze dell’esistenza umana. Un esempio tipico di quanto appena detto può essere: “Li cuai de la pignata, li sape la cucchiara ca li vota”. La pignata è il tradizionale contenitore di terracotta in cui cuocere prodotti contadini come ceci e fagioli. La cucchiara è un cucchiaio di legno utilizzato per mescolare le pietanze durante la cottura. La metafora sta nel fatto che, come solo il cucchiaio sa cosa bolle in pentola, i drammi della famiglia sono noti soltanto ai suoi componenti.

Libro con proverbi comuni in tutto il mondo

Immagine tratta da Pixabay

Tramite alcuni elementi della natura sono stati creati un’infinità di proverbi: prendiamo ad esempio l’elemento “acqua”. Un proverbio assai noto è: “Acqua de Masciu, mieru de Nuvembre” (Acqua/pioggia di maggio, vino a Novembre). Ogni esperto dei campi sa infatti che la pioggia di Maggio consentirà di cogliere buoni frutti nelle vigne. Oppure ancora: “Acqua e chiacchiere nu fannu pittule” per delineare che le chiacchiere da sole non portano a nulla di concreto.

Proverbi e avvertimenti: le rime che danno consigli

Il proverbio è una massima dedotta dall’esperienza comune. I proverbi potrebbero essere dei luoghi comuni oppure effettivamente delle verità. Di certo rispecchiano il sentire di molti: in quante occasioni infatti, si sfoderano pronti dei proverbi? Capita in migliaia di momenti, perfino come risposta alle confidenze degli amici che magari ci narrano i loro drammi. Ci sono proverbi comuni a più lingue.

Prodotti della vita contadina

Immagine tratta da Pixabay

Ad esempio il classico “Gli amici si scoprono al momento del bisogno!”che in salentino è trasmutato in “Amicu e cumpare allu bisognu pare!”. Oppure ancora: “Il buon marinaio si vede in tempesta” che in salentino presenta una formula similare con “Bonu surdatu se pare alla guerra” (il buon soldato si vede in guerra). Oppure ancora il gettonatissimo “Il buongiorno si vede dal mattino” che in salentino è “Lu bbon giornu se pare de la mmane”. I proverbi sono vero e proprio oggetto di studio da parte di una disciplina denominata paremiologia.

Pillole di saggezza e di gentilezza: il bene che tu fai

Anche dal Salento siamo convinti che essere gentili col prossimo non costi nulla e sia molto più proficuo che non esserlo. “Bbone parole nu tte custane nenti e ci guadagni certu”(Buone parole non ti costano nulla e ci guadagni certo!) è l’ammonizione che parte dal proverbio. Così come siamo anche sicuri che al male sia meglio rispondere col bene: “Bene falli a cci male te face!”. Il conforto che giunge dalla sapienza salentina è che “Bene e male nu durane eterni”. E che far del bene non sia mai uno spreco di energie: “Bene fattu nu n’è mai persu!”.

Proverbi salentini: i motti della sapienza popolare ultima modifica: 2019-08-19T09:00:56+02:00 da Antonella Marchisella

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