Pasqua nel Salento: riti, simboli e tradizioni immortali

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TRADIZIONI

Pasqua nel Salento: riti, simboli e tradizioni che non muoiono mai

Pasqua In Salento Le Usanze

Vivere le proprie vacanze di Pasqua in Salento può diventare davvero un’esperienza incredibile. Sì perché per i salentini, le tradizioni di Pasqua rimangono ancora oggi più vive che mai, nonostante si parli di usanze più che remote.
Che si tratti di pietanze, di celebrazioni religiose, di gestualità o folclore, la Pasqua in Salento è davvero un incrocio tra simboli e tradizioni uniche e particolari.
Ma quali sono queste usanze di cui stiamo parlando? Leggete qui sotto le più originali ed emozionanti secondo noi.

Ramoscelli di ulivo per la Pasqua in Salento

Pasqua in Salento: la “serenata” della Domenica delle Palme

Le celebrazioni pasquali iniziano con la Domenica Delle Palme, giorno che simboleggia l’arrivo di Gesù a Gerusalemme. In Salento, tradizione vuole che ogni cristiano si rechi a messa con una palma da benedire. Questo ramoscello dovrà sostituire quello dell’anno precedente e dovrà essere conservato fino all’anno successivo.
Ad Alezio, in provincia di Lecce, c’è un’altra tradizione ben salda in questa giornata così importante: il canto della Serenata Tu Lazzarenu. In altri termini, il giorno prima della Domenica delle Palme, alcuni cantori girano per le strade del paese cantando la storia di Gesù e la sua Passione. La popolazione, in cambio, regala loro delle gustose uova fresche.

Sabburchi della Pasqua in Salento

Preparazione dei “sabburchi”

Una tradizione tipicamente salentina è la preparazione dei “sabburchi”. Si tratta di rappresentazioni del sepolcro di Gesù allestiti per il Giovedì e Venerdì Santo. Questi vengono preparati sempre in uno degli altari laterali della chiesa. Inoltre vengono addobbati con drappi bianchi e rossi, candele e croci. In aggiunta viene usato anche il grano bianco, ottenuto forzando la sua pianta a germogliare anche in assenza di luce. Secondo la tradizione, erano le donne a doversene occupare, già settimane prima del Giovedì Santo. Usavano, infatti, conservare i germogli all’interno di grossi armadi e ampi vasi, al buio per giorni e giorni fino alla Settimana Santa.
La preparazione dei sepolcri è ancora adesso estremamente importante in Salento. Dal Giovedì Santo tutta la popolazione usa riversarsi per le strade dei paesi, per visitare i sepolcri di ogni Chiesa, allestiti sempre in modo diverso.

Pasqua in Salento: la Quaremma

Pasqua in Salento: la comparsa della Quaremma

Il nome Quaremma deriva dal francese e significa Quaresima. Si tratta di un fantoccio con le sembianze di una donna anziana, brutta e vestita a lutto, che ancora oggi viene appesa per le vie salentine. Ella simboleggia la fine del Carnevale e l’inizio della Quaresima, periodo di penitenza ed astinenza.
La donna regge tra le mani un fuso e una conocchia, (strumenti che servivano a filare), e ai piedi ha un’arancia nel quale sono conficcate 7 penne. Stanno a significare le settimane che precedono la Pasqua. Dopo le festività pasquali, la Quaremma viene bruciata e il suo fuoco ha il compito di purificare e rigenerare la popolazione.

Pasqua In Salento: esempio di Cuddhrure

Pasqua nel Salento: Preparazione della Cuddhura

Passiamo ora ad una tradizione più… culinaria. Durante la Quaresima, in Salento, viene preparato un dolce, che non è altro che un semplice pane zuccherato: la Cuddhura. Si prepara con 500 gr di farina, 3 uova, 200 gr sia di zucchero che di olio e un po’ di ammoniaca per dolci. Può assumere diverse forme: dal cestino, al cuore, al pupazzo ed è quasi simile al Casatiello campano.
La particolarità è che viene arricchito con delle uova sode che vengono poggiate intere e con il guscio sopra l’impasto. Il tutto prima della cottura. Il dolce viene consumato il giorno di Pasqua o il Lunedì dell’Angelo.

Lu Riu nella Pasqua in Salento

“Lu Riu” tipicamente leccese

Un’ultima tradizione strettamente legata alla città di Lecce è il festeggiamento de “Lu Riu”, la cosiddetta Pasquetta dei leccesi. Difatti cade sempre il martedì dopo il Lunedì dell’Angelo. Pare che questa tradizione derivi da un’antica venerazione della città per la Madonna di Loreto. La popolazione, infatti, aveva usanza di recarsi presso la chiesa della Madonna a nord di Lecce, in pellegrinaggio. Dopo la processione, si festeggiava il momento con pasti e tante leccornie.
Ancora adesso, “Lu Riu” è una tradizione super rispettata dai leccesi: i posti più visitati sono senza dubbio le spiagge, oppure il centro di Lecce. Il tutto super rigorosamente affollati.

Pasqua nel Salento: riti, simboli e tradizioni che non muoiono mai ultima modifica: 2019-04-17T09:00:49+02:00 da Roberta De Gaetani

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