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Le streghe del Salento, chi erano le macàre

Salento.torre Sant'andrea Melendugno

Da secoli al Salento si collegano numerosi racconti incentrati sulle streghe. Tra questi alcuni hanno come protagoniste le cosiddette macàre o strie. Una delle città simbolo di queste inquietanti figure è Soleto, a pochi chilometri da Lecce, denominata proprio “la città delle macàre”. Basti pensare che, stando alla leggenda, il suo campanile, denominato “Guglia Orsini”, fu edificato in una notte da streghe e demoni. Esso nacque per volontà di un mago locale, un certo Tafuri di Soleto. Non riuscendo a finire in tempo l’opera, alcuni demoni minori si ritrovarono pietrificati sulla cima della torre. Inoltre, nel Salento, vi è anche una cavità conosciuta come Grotta delle Striare. Tale grotta si trova tra il porto di Castro e Porto Miggiano. Si narra che, durante le notti di tempesta, le striare ballavano e urlavano ed erano solite ritrovarsi nelle grotte. Qui, erano impegnate con la preparazione di pozioni e danzavano con il diavolo. Le streghe rivolgevano anche maledizioni e trascinavano via tutti coloro che provavano ad avvicinarsi alle scogliere.

Le macàre erano donne dalla doppia personalità. Esse, infatti, di giorno erano madri irreprensibili, ma di notte uscivano manifestando la propria natura di streghe. Si travestivano indossando vecchi abiti lacerati ed erano solite coprirsi il volto. Le macàre possedevano la capacità di trasformarsi in animali attraverso riti e pozioni magiche. Queste streghe, inoltre, erano alquanto dispettose e spesso infastidivano i visitatori dei cimiteri obbligandoli costringere i poveri malcapitati a danzare per tutta la notte fino all’alba.


Le macàre, le temutissime streghe del Salento


Le macàre, secondo le leggende salentine, possedevano doti divinatorie, mediante le quali riuscivano a reperire informazioni. Esse erano anche abili guaritrici, ma a causa della loro cattiva fama erano molto temute. Proprio per proteggere le loro abitazioni e i propri cari, le persone collocavano di notte sull’uscio della porta di casa una scopa di paglia, setacci di farina, reti e recipienti di sale. Secondo le credenze popolari, infatti, le macàre, attratte da questi oggetti, sarebbero state impegnate tutta la notte.

Inoltre, le leggende raccontano che le streghe non fossero in grado di piegarsi, motivo per il quale le porte dei pajare, ossia gli edifici in pietra in campagna, erano inferiori all’altezza media di una persona. Questo espediente impediva l’ingresso delle temutissime macàre. Queste streghe, però, non erano immortali. Lo testimonia il fatto che molti hanno raccontato di aver ferito degli animali che hanno provato ad aggredirli, notando poi delle ferite su alcune donne del posto.

Le streghe del Salento, chi erano le macàre ultima modifica: 2022-02-11T22:05:41+01:00 da ritaparisi

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Sergio

Interessante. Avevo sentito parlare delle Macare ma non in maniera così dettagliata.

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