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EVENTI FESTE E SAGRE SITI RELIGIOSI

La storia della Focara di Novoli

Già nell’antichità, per la festa di Sant’ Antonio Abate, si accendevano tanti piccoli falò in varie parti del paese , ma una sola e immensa focara a devozione del Santo, è nata più recentemente come vedremo nel corso dell’articolo.

A Novoli, un paese della provincia di Lecce, oggi si ha la focara più grande del Mediterraneo. La focara di Novoli è ormai divenuto non soltanto un evento religioso, ma anche culturale, sociale e mediatico. La festa dura il 16, il 17 e il 18 gennaio. La focara è un evento talmente atteso che da tutte le parti della regione (nel periodo pre- Covid) arrivavano i visitatori. Tant’è vero che il 18 gennaio, ultimo giorno di festività, i novolesi lo definiscono “la festa te li paesani”, perchè è il giorno in cui i cittadini, liberi dalla massa di visitatori e pellegrini, si godono gli ultimi momenti della festa. In questo articolo ripercorreremo le tappe storiche di questa focara tanto attesa da Novoli e dal Salento.

La storia della focara di Novoli

Il 28 gennaio del 1664, il vescovo dell’epoca, Mons. Luigi Pappacoda dichiarò Sant’Antonio Abate protettore di Novoli. Ma l’origine della focara è molto più recente. Gli storici, le testimonianze e le voci cittadine riportano varie date come inizio della tradizione della focara (date diverse ma che comunque riportano sempre ad inizio secolo).

  • 1905 (anno di un abbondante nevicata)
  • 1912 (data riportata dal D’Elia);
  • 1926 (Bertacchi);
  • 1928 (Sbavaglia);
  • 1938 (De Leo).

La costruzione della focara, che raggiunge i 25 metri ed è composta da circa 100.000 fascine, coinvolge tutto il paese in un periodo di festa e di devozione. Si calcola che per la costruzione della stessa focara, che dura giorni, occorrano almeno un centinaio di volontari. Dal 16 al 18 gennaio si svolge l’intorciata, lunga quanto suggestiva processione al seguito della statua del santo. Un importante documento parla di uno dei primi comitati creati per la festa di Sant’Antonio, quello della festa del 1868, il quale non si formò spontaneamente, ma venne eletto dall’Amministrazione Comunale. Da quel periodo, era sempre il comitato a organizzare tutto l’occorrente per la festa. Spesso, nei primi anni del ‘900, nelle settimane precedenti alla costruzione della festa, alcuni giovani con dei carretti giravano per le vie del paese per raccogliere legna secca e tutto il materiale combustibile utile alla costruzione della focara.

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Le antiche tradizioni di Novoli

Negli anni ’40 a Novoli c’era una tradizione molto sentita: lu ‘ntunieddrhu (diminutivo di Antonio nel dialetto salentino). Un maialino con un fiocco rosso al collo veniva acquistato da qualche devoto e veniva fatto girare liberamente per le vie del paese, dove tutta la cittadini lo accudiva. Lu ‘ntunieddrhu veniva poi generalmente vinto a estrazione durante la festa. Altra antica usanza era quella di issare sulla cima del falò un ramo di arancio con diversi frutti pendenti (la marangia te papa Peppu), il quale era colto dal giardino di un prete del luogo.

Da sempre, l’accensione della focara avviene con batteria- fiaccolata e musica. Tra le tradizioni che resistono ancora oggi, il 17 gennaio, tra i novolesi ricorre l’usanza di non ‘ncammarare. Si pranzare, a base di pesce e bisogna astenersi obbligatoriamente dal mangiare carni e latticini. 

La storia della Focara di Novoli ultima modifica: 2022-01-16T19:54:55+01:00 da Antonio Murrone

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