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La Grotta della Zinzulusa, fascino e storia in un luogo incantato

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Se si pianifica un’escursione nell’incantevole località di Castro, in provincia di Lecce, tappa obbligata è la Grotta della Zinzulusa, che richiama centomila turisti all’anno. La sua scoperta risale a monsignor Antonio Francesco del Duca che, nel 1793, l’ha menzionata e descritta al re Ferdinando IV. La caratteristica principale di questa grotta, tra le più famose e suggestive del Salento, è la presenza, al suo interno, di stalattiti, da cui ha origine il suo nome. Zinzulusa, infatti, deriva dagli “zinzuli”, ossia gli stracci nel dialetto salentino . Le stalattiti, dunque, hanno evocato agli abitanti del posto i panni stesi al sole, gli “zinzuli”.  

La Grotta è composta da tre parti principali, ognuna dotata di caratteristiche uniche e ricche di fascino. Innanzitutto, troviamo un suggestivo ingresso, dove si possono ammirare le stalattiti e le stalagmiti,  un “Corridoio delle meraviglie” che arriva al “Duomo” o “Cripta” , che ospitava un gran numero di pipistrelli, e, infine, il laghetto del “Cocito”, la parte finale della cripta.  La cavità, inoltre, presenta laghetti nascosti, insenature misteriose e caverne altissime, che la rendono un luogo magico e suggestivo.

La Grotta della Zinzulusa e la leggenda del Barone avido

Intorno alla Grotta della Zinzulusa aleggia un’affascinante leggenda secondo la quale, a Castro, risiedeva un ricco barone che aveva costretto la sua unica figlia a vivere nella povertà. L’uomo, che aveva già lasciato morire la moglie trascurandola per dedicarsi agli affari, era molto avido e bramoso di potere. La bambina non possedeva giochi né abiti e le era stata negata anche l’istruzione. Proprio per questo motivo, una fata decise di regalare alla figlia un prezioso vestito e strappò quelli del barone.

I frammenti di stoffa del suo abito si depositarono in una grotta, dove si pietrificarono, e, poco dopo, un giovane principe si innamorò della ragazza. In seguito, il barone fu imprigionato in quella cavità e poi precipitò nel suolo calcareo. Stando alla leggenda,  le acque del laghetto Cocito presenti all’interno della grotta hanno origine proprio dalla voragine infernale in cui è caduto l’avido barone.

Il mistero del frammento di vaso con la svastica incisa

All’interno della Grotta della Zinzulusa sono state compiute molte ricerche archeologiche, soprattutto a partire dal  1904 per opera di Paolo Emilio Stasi. In particolare, all’interno del “vestibolo”, Stasi ritrovò dei frammenti ceramici tra i quali spiccava uno con inciso il  simbolo solare della svastica. Dopo innumerevoli studi, il frammento da Zinzulusa attualmente è attribuito a frequentazioni di genti Četina lungo le coste del Canale d’Otranto.

La Grotta della Zinzulusa, fascino e storia in un luogo incantato ultima modifica: 2022-01-24T09:00:00+01:00 da ritaparisi

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Che bello!

Julieta B. Mollo

Che bellezza 😍

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