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Isola di Sant’Andrea a Gallipoli: origini e natura incontaminata

Isola Di Sant Andrea A Gallipoli

Gallipoli è nota come una delle mete turistiche più gettonate per trascorrere una piacevole vacanza in Salento. A ridosso della cittadina, però, è presente un altro luogo incontaminato e spesso fonte di tanta curiosità tra turisti: l’isola di Sant’Andrea. Posta a poco più di un miglio di distanza, infatti, cattura l’attenzione dei viaggiatori sia per il senso di mistero che l’avvolge come anche per il poderoso faro che la caratterizza.
L’isola di Sant’Andrea di Gallipoli detiene una storia davvero affascinante e una struttura particolarissima. Scopriamo quale.

Isola Di Sant Andrea A Gallipoli Da Lontano

Isola di Sant’Andrea e il faro

Isola di Sant’Andrea a Gallipoli: le origini

L’isola di Sant’Andrea ha origini davvero antichissime: i Messapi, infatti, la colonizzarono nei lontani secoli IX e III a.C. Nel corso della sua storia pare che l’isola non abbia mai ospitato nessun abitante. L’unica presenza dell’uomo, infatti, è collegabile alla fonte di acqua dolce che vi si trova. Questa era utile soprattutto per l’abbeveraggio del bestiame durante il pascolo.
In passato, l’isola deteneva un altro nome: i Messapi, infatti, erano soliti chiamarla Achtotus, cioè terra arida. Forse anche per via dell’assenza di vita umana sul territorio. Successivamente, il nome fu dimenticato e sostituito con Sant’Andrea, per via della cappella che fu eretta dai Bizantini in onore del Santo.

Tramonto E Isola Di Sant Andrea A Gallipoli

Il Mar Ionio al tramonto e l’Isola di Sant’Andrea

Isola di Sant’Andrea a Gallipoli: un patrimonio incontaminato

L’isola di Sant’Andrea si trova a poco più di un miglio dalla costa di Gallipoli e detiene una superficie di circa 50 mq. È composta da roccia bassa e arida e da un terreno di difficile coltivazione. Proprio questo fattore ha fatto sì che l’uomo non “mettesse mai mano” alla vegetazione dell’isolotto, rendendolo così incontaminato nel corso del tempo. Tanto è vero che l’isola è stata riconosciuta con il nominativo CEE (Rete Natura 2000) come habitat naturale di massima importanza. Inoltre, l’isola è un luogo protetto, altresì, dalla legge regionale della Regione Puglia datata 24 luglio 1997. Nella parte settentrionale del luogo vi è una zona paludosa e ricca di giunco. Per evitare il diffondersi di malaria a causa del ristagno di questo, però, i gallipolini decisero di costruire due canali. Lo scopo di questi era mettere in collegamento palude e stagno e creare, così, un ricambio di acqua.

Isola Di Sant Andrea A Gallipoli E Panorama

Immagine suggestiva dell’Isola di Sant’Andrea da lontano

Il faro: simbolo del posto

A partire dalla seconda metà del XIX secolo, l’isola entra prepotentemente a far parte della cultura e del paesaggio di Gallipoli in seguito alla costruzione del caratteristico faro. Le fonti datano, infatti, al 1866 la prima installazione di una modesta struttura, della portata di circa due miglia marine. Lo scopo di questa torre era quello di guidare i pescatori durante il loro ritorno verso la terraferma. Ma è solo nel 2006 che il vecchio faro è stato completamente ristrutturato e la nuova costruzione svetta oggi dominante sull’isola, la cui portata è visibile fino a venti miglia. Fin oltre le marine di Nardò.

I Ricci E Lo Sfondo Del Mar Ionio

Dure ricci con lo sfondo dell’Isola

La fauna dell’Isola di Sant’Andrea

Grazie alla natura incontaminata della flora, di conseguenza vi è stato anche uno sviluppo di una fauna particolarissima. L’isola, infatti, è l’unico sito di nidificazione del versante ionio e adriatico del gabbiano corso, uno splendido uccello marino. Inoltre è tappa di tantissimi percorsi migratori di rarissime specie di uccelli. In ultimo, non si può non apprezzare anche il fondale a ridosso dell’isola, colmo di coralli e specie marine incredibili.

Isola di Sant’Andrea a Gallipoli: origini e natura incontaminata ultima modifica: 2019-08-16T09:00:26+02:00 da Roberta De Gaetani

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