Il festival Sud Est Indipendente anche quest’anno propone una serie di concerti imperdibili per gli appassionati di musica. Si tratta di un appuntamento ormai fisso per la rassegna promossa da CoolClub, sotto la direzione artistica di Cesare Liaci. Quest’estate una cornice d’eccezione, il Castello di Corigliano D’Otranto, accoglie nomi del calibro di Patrick Watson, Lee Ranaldo, Joan As Police Woman. Negli spazi della Cavallerizza e nel fossato del castello va in scena la grande musica internazionale.
Il festival di musica più cool del Salento
La rassegna di eventi è sostenuta dal Fondo Unico per lo spettacolo del Mibac (FUS) e dalla Regione Puglia. L’attività dunque rientra nell’Avviso pubblico per lo Spettacolo e le Attività culturali FSC 2014-2020. Partner del festival le aziende B94, Vestas Travel e Candido 1859. L’intenso cartellone di eventi vede la stretta collaborazione con il Comune di Corigliano d’Otranto, il Castello Volante, Indie Pride, CoreACore, RadioWau e numerosi altri soggetti pubblici e privati.
Il festival SEI accompagna l’estate salentina dal 2006, proponendo come ogni anno una serie di concerti dall’altissima risonanza. Questi sono solo alcuni artisti che hanno partecipato alle precedenti edizioni: Baustelle, Gogol Bordello, Kings of Convenience, Cat power, Brunori Sas. E quest’anno il CoolClub fa salire sul palco, tra gli altri, il canadese Patrick Watson e Lee Ranaldo, storico chitarrista dei Sonic Youth.
Joan as Police Woman al festival Sud Est Indipendente
Tra gli artisti presenti quest’anno al festival Sud Est Indipendente spicca il nome di Joan As Police Woman – pseudonimo di Joan Wasser. La cantautrice, violinista e chitarrista statunitense ha all’attivo sette album in studio e importanti collaborazioni. Ad esempio quelle con Lou Reed, Rufus Wainwright, Anthony and the Johnsons e Dave Gahan, frontman dei Depeche Mode.
Eppure forse i suoi brani più importanti non li ascolterà nessuno. Su nastri di fortuna ha registrato con quello che era il suo fidanzato, Jeff Buckley, tantissimi pezzi che preserva tuttora – a tanti anni di distanza da quel tragico 1997 . Sono troppo privati per pubblicarli. La musicista americana porta con sé a Corigliano d’Otranto le canzoni tratte da “Damned Devotion” e “Joanthology”, oltre a qualche inedito. Questi suoi ultimi lavori segnano un ritorno alle origini del sound che più la contraddistingue: pianoforte, chitarra e voce. Dunque non stupisce che il risultato sia un’esperienza d’ascolto intima e profonda.