Il Castello Carlo V di Lecce è una delle attrazioni storico- culturali più importanti del Salento e, probabilmente, dell’intero Sud Italia. Il nome è legato all’Imperatore Carlo V d’Asburgo che era molto attento alle costruzioni murarie anche come segno di forza dell’impero. Carlo riuscì ad ereditare e conquistare numerosi territori, tanto che nel ‘500 si diceva che “nel suo impero non tramonta mai il sole“.
Il Castello Carlo V è incastonato a Lecce tra Piazza Mazzini e Piazza Sant’Oronzo, proprio al centro della cittadina leccese. Nonostante quello che fa pensare il nome, l’imperatore asburgico non ha fatto costruire questo Castello. Esso, infatti, è risalente al dodicesimo secolo d.C., ma Carlo V nel 1537 emanò l’ordine di demolire il vecchio baluardo principesco e di costruire una nuova fortezza, all’avanguardia con le tecniche di architettura militare.
Tale ristrutturazione finì con ogni probabilità nel 1553, anno in cui morì il vicerè Pietro de Toledo, il cui stemma campeggia al centro della volta della Sala Maria d’Enghien. Questo Castello divenne il simbolo non soltanto della magnificenza dell’Impero, ma anche della difesa contro i nemici.
La struttura del Castello di Lecce
Nella storia, il Castello ha avuto 3 porte che sono state documentate e riportate da storici. Eccole, di seguito:
- La “Prima Porta” o primus introitus ora apre su Piazza Libertini, una piccola piazza dove si trova anche la sede delle Poste Italiane a Lecce.
- La “Porta ferrata” o la porta versus civitatem, ora apre sulla città;
- La cosiddetta “Porta falsa“, probabilmente accanto alla Torre Magistra.
Per costruire il Castello, che è molto grande, furono demoliti il Convento dei Celestini e la Chiesa di Santa Croce che furono riedificati in un’altra zona della città. Come spiega il sito castellocarlov.it (che potete visitare per guardare numerose foto del Castello), “gli ambienti relativi al castello medievale, ubicati sul lato nord e sud, dopo aver subito consistenti modifiche, furono inglobati nell’impianto del XVI sec. Della cinta muraria che doveva collegare le torri restano tracce piuttosto esigue, ma sufficienti per ipotizzarne l’andamento al di sotto del nucleo interno. ” Diverse famiglie che governarono la città decisero di abitare nel Castello. Purtroppo non si hanno molte notizie della vita di corte che si svolgeva al suo interno.
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