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I ragazzi del mondo e il loro disagio: ne parla Daniele Tissone

Ragazzi In Gruppo

“Nel quadro dei mutamenti sociali e culturali in atto nella parte di globo chiamata Occidente è utile auspicare una ‘presa di coscienza’ della necessaria umanizzazione delle azioni che hanno per oggetto le persone”. Esordisce così, nella sua introduzione, Raffaele Gnocchi in ‘Pedagogia del disagio adulto‘. “Occorre recuperare un’idea umanizzante in ogni ambito di vita: lavoro, relazioni amicali e affettive, scuola”, continua. Oggi noi affronteremo un tema che solo a livello anagrafico precede il disagio adulto. Parliamo del disagio giovanile dei nostri ragazzi.

I ragazzi e il disagio giovanile: un tema che riguarda il mondo

“Si tratta di un fenomeno che non ha frontiere, magari ha sfaccettature diverse, ma coinvolge – per esempio – anche Svezia, Germania e Regno Unito, preoccupando fortemente le istituzioni”. E’ quanto afferma Daniele Tissone, Segretario Generale del Silp Cgil su Jobsnews.it.

Daniele Tissone Segretario Generale Polizia
Daniele Tissone

“Oggi il disagio giovanile, fenomeno complesso al quale le forze dell’ordine prestano sempre maggiore attenzione, può essere fronteggiato soltanto grazie a nuovi strumenti normativi e con operatori specializzati”. E’ il pensiero di Tissone, il quale ci ricorda come sia necessaria un’attività di prevenzione a tutto campo sul territorio.

Il disagio dei ragazzi: un fenomeno di portata transnazionale

“I caratteri del fenomeno, peraltro di portata transnazionale, sono spesso uguali tra i ragazzi. Sia che provengano dal nord come dal sud del nostro Paese. Fa poca differenza la nazionalità o lo strato sociale di appartenenza”, spiega il sindacalista.

Gruppo Di Ragazzi In Strada
Pixabay

“Spesso si inizia compiendo atti di bullismo o cyberbullismo, con un rialzo, nelle fasi successive, dei comportamenti criminali”. Quale rilevanza ha la condizione economica in questo quadro? “Il disagio socio-economico di un territorio è un denominatore comune”, continua Tissone. “Il disordine urbano e i quartieri ghetto fanno da sfondo a questo disagio”.

Il virtuale? Occorre farne un uso consapevole

“Sappiamo ormai quanto le nuove tecnologie e il virtuale facciano parte delle nostre vite. Tuttavia, bambini e ragazzini nativi digitali approcciano con troppa disinvoltura e leggerezza al virtuale – in particolare ai social – finendone intrappolati. Bullismo e cyberbullismo sono fenomeni in crescita che fanno paura. Spesso non vengono neanche alla luce per vergogna e umiliazione. Programmi di carattere preventivo e di collaborazione in attività interistituzionali come quelli promossi dal Servizio Centrale Operativo della Polizia possono offrire una soluzione”.

I ragazzi del mondo e il loro disagio: ne parla Daniele Tissone ultima modifica: 2021-03-29T09:00:00+02:00 da Antonella Marchisella

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