Lecce è una città ricca di monumenti in stile barocco e tra le più suggestive c’è certamente la basilica di Santa Croce. Essa merita di essere raccontata con i suoi simboli ed i suoi misteri ed è per questo che è stata inserita nel progetto LeccEcclesiae con un percorso denominato proprio “I misteri di Santa Croce“.
Esso andrà in scena ogni venerdì ed ogni sabato alle 21.00 per tutto il periodo estivo ed offrirà un modo del tutto nuovo di contemplare gli angoli più belli della basilica. L’attenzione sarà rivolta in particolare agli altari di Celestino V e San Francesco di Paola oltre alla tavola della Trinità e alla reliquia della vera Croce.
I misteri di Santa Croce: il percorso multisensoriale alla scoperta della basilica dedicata a Celestino V
I misteri di Santa Croce, come detto è un percorso multisensoriale che per l’intera estate permetterà ai visitatori di scoprire la bellezza della basilica in un modo tutto nuovo. Ciò sarà possibile grazie all’installazione artistica firmata da Alessandro Valenti e curata da Stefano Urkuma De Santis. L’installazione riesce ad amalgamare luce, musica, arte e architettura e ciò risveglia le emozioni più profonde del visitatore nel corso del percorso nella Basilica dedicata a Celestino V. I telespettatori grazie alla fioca luce esterna che illumina la basilica entreranno nel mondo del religioso che rinunciò al ruolo di Papa. La Chiesa è legata al suo percorso spirituale tant’è che nella chiesa ci sono simboli legati a lui. La musica e la luce fanno scoprire ai visitatori la lotta intrapresa da Celestino V nel momento in cui decise di lasciare il Papato.
Gli elementi che sono illuminati e musicati nel percorso di scoperta sono sette e partono dal fonte battesimale. Poi, ci sono i gigli stilizzati sulle chiavi di volta del transetto ed i capitelli e la scena della liberazione dei demoni di un’ossessa nell’altare di San Francesco di Paola realizzato da Francesco Antonio Zimbalo, dove nell’intercolunnio sono scolpiti dodici episodi della vita del santo. Inoltre, c’è la tela di San Francesco di Paola dipinta da Alessandro Calabrese e la figura di Melchisedek, protettore di Adamo. Ed ancora, la tavola della Trinità di Gianserio Strafella da Copertino della prima metà del Cinquecento. Infine, la reliquia della Croce nella Cappella della Reliquie realizzata dallo scultore Cesare Penna.
Paolo Babbo, presidente di Artwork: ” un’idea innovativa nata in pandemia”
Paolo Babbo, presidente di Artwork ha parlato de I Misteri di Santa Croce e l’ha definita come una delle idee più innovative nate in pandemia. L’uomo ha riferito che si tratta di un’installazione artistica con una fruizione nuova della Basilica attraverso un programma multisensoriale. Ha continuato dicendo che ciò è possibile grazie all’utilizzo di un impianto domotico di illuminazione interna che è stato riallestito, ampliato e digitalizzato.
In questo modo si coniuga architettura, arte, storia, musica e tecnologia. Babbo ha concluso il suo intervento dicendo di aver voluto offrire ai visitatori un percorso innovativo per scoprire la bellezza di una delle chiese più ammirate della regione.
Mons. Michele Seccia: ” La basilica rappresenta un inno alla bellezza”
Paolo Babbo non è stato l’unico a parlare di questo interessante progetto. Oltre a lui lo ha fatto il Monsignore Michele Seccia. Quest’ultimo ha detto che la basilica di Santa Croce rappresenta un sublime inno alla bellezza nella sua massima espressione.
Il religioso ha riferito che l’anno scorso hanno potuto ammirare la basilica grazie al nuovo impianto di illuminazione artistica nata da Mario Torchio. Il Monsignore ha detto che ora grazie alla nuova iniziativa di ArtWork tutti potranno scoprire la basilica fin dentro i suoi misteri. Sarà un’occasione per contemplare traendone ispirazione per la vita
