La Grotta del Cavallo di Nardò è una vera e propria fucina di segreti che vengono portati alla luce dagli studiosi. Proprio pochi giorni fa, gli archeologi hanno fanno una scoperta a dir poco sensazionale. Hanno infatti, trovato l’atelier dell’Homo Sapiens con ben 600 gioielli fatti di conchiglie.
Lo studio condotto nella grotta ha permesso di svelare l’esistenza di quella che potrebbe essere la più antica boutique dell’umanità. Il tesoro è composto da conchiglie cave che erano usate per realizzare gioielli.
Grotta del cavallo: uno studio porta alla luce l’Atelier dell’Homo Sapiens
L’atelier dell’Homo Sapiens scoperto dagli studiosi nella Grotta del Cavallo a Nardò si trova sul fondo del mar Ionio. Al suo interno vi sono le conchiglie che gli uomini delle caverne legavano tra loro con un filo di crine per la realizzazione di collane e bracciali. Gli studi hanno svelato che le conchiglie erano anche dipinte con colori vivaci.
Su alcune di esse, sono presenti tracce di una polvere rossa che potrebbe essere ocra. La scoperta è stata pubblicata in uno studio dai ricercatori dell’Università di Siena e Bologna. Lo studio si intitola “Retrodatazione della produzione sistematica di ornamenti in conchiglia in Europa a 45mila anni fa”.
La prima vera boutique di gioielli dell’Europa
Gli studiosi hanno portato alla luce oltre 600 oggetti legati al decoro personale nella Grotta del Cavallo. La scoperta ha fatto sì che potessimo avere la prima percezione estetica degli uomini moderni. L’Homo Sapiens usava conchiglie di tipi diversi dagli scafopodi ai bivalvi fono ai gasteropodi che forava e legava con un filo. I tanti reperti ritrovati mostrano la produzione di oggetti ornamentali ed una tendenza all’uniformità. In base all’intervallo temporale degli strati di interesse è possibile affermare che questo sia il primo contesto di fabbricazione di ornamenti in conchiglia del Vecchio Continente. Al tempo dei Sapiens, poter indossare una collana di conchiglie rappresentava uno status. Gli studiosi analizzando i ritrovamenti di Nardò, hanno davanti la prova dello sviluppo cognitivo delle espressioni simboliche riconosciute nelle varie attività dell’uomo moderno.
Le collane, dunque, diventano uno strumento per spiegare come un ornamento personale possa aiutare a comprendere l’evoluzione dell’umanità, al di là della prospettiva biologica. Gli studiosi hanno analizzato i reperti di Nardò con macchinari all’avanguardia. Gli studi, inoltre, proseguiranno per cercare di capire come faceva l’Homo Sapiens a bucare le conchiglie per poi unirle a formare i gioielli.