Arriviamo a Giuliano di Lecce in un caldissimo pomeriggio estivo: è un calore secco tipico del giugno salentino. Il sole è forte e spietato, i raggi accarezzano il volto e le braccia, ma non ci occorre far molta fatica per destreggiarci tra i vicoli. In questo articolo ne scopriremo le peculiarità.
Giuliano di Lecce e i suoi tesori
Le strade dei piccoli borghi accolgono il visitatore con luce suadente a ogni ora del giorno e della notte: c’è solo un passaggio di mano tra il sole e la luna quando diventa sera. L’abbaglio è simile. I borghi e le loro frazioni si mostrano con linearità, semplicità: si imboccano i vicoli senza timore di perdersi. Nascondono tesori preziosi dal gusto antico, è tutto a portata di mano solo per chi quel tutto lo riesce a scorgere. Per il resto saranno i cartelli installati ai lati dei monumenti a narrare la storia di tanta beltà.
Un gruppo di adolescenti che giocano con un pallone in un secco pomeriggio d’estate è ciò che vediamo oltrepassando l’arco che porta verso il castello. A 130 metri sul livello del mare e distante appena due chilometri da Castrignano del Capo (il paese di cui è frazione), Giuliano di Lecce perse la sua importanza nel 1806.
Giuliano di Lecce e i suoi monumenti
Nel 1808 quello che all’inizio era un paese, è aggregato a Castrignano del Capo, di cui diviene frazione. Tra i suoi monumenti di maggior pregio c’è il menhir Mensi. Alto due metri e mezzo è fatto di carparo locale, alla sua sommità è posizionata una lastra orizzontale. La Chiesa di San Pietro Apostolo è qualcosa di altrettanto particolare: essa è infatti edificata dai monaci basiliani nel X secolo.
La chiesa di San Pietro Apostolo è ubicata alla periferia di Giuliano di Lecce, mentre la Chiesa Madre di San Giovanni Crisostomo è nel centro storico e ci si arriva facilmente a piedi.
Il castello di Giuliano e la Chiesa di San Giovanni Crisostomo
Approssimandoci al Castello, ci colpisce il buono stato in cui si mostra. Realizzato nel XVI secolo, mantiene inalterato l’aspetto primigenio. Oggi spumeggianti alberi di agrumi regnano nel fossato, mentre ai lati della struttura si ergono due torrioni a base quadrata. Al pianterreno vi sono stalle e scuderie mentre ai piani superiori si trovano le camere dei nobili. Tipica architettura militare cinquecentesca richiama l’attenzione dei passanti rievocando antiche glorie.
Continuando a passeggiare per le vie del centro notiamo epigrafi, oltre a particolari motti in latino che sprigionano sapienza e consigli di vita. Nel tragitto ci troviamo infine dinanzi alla Chiesa Madre di San Giovanni Crisostomo, risalente al XVI secolo, il cui aspetto iniziale è tuttavia modificato da varie ricostruzioni. Gli interni a tre navate, affreschi cinquecenteschi, cappelle laterali e il campanile dei fratelli Fuortes di Michele completano il fascino di questo luogo di preghiera. San Giovanni Crisostomo è il patrono di Giuliano. Durante questa festività il simulacro del Santo viene portato sulle spalle dei fedeli per le vie.