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A lezione di italiano con Antonella Marchisella: grammatica

Lingua Italiana

Italiani.it così come itLecce hanno la mission di promuovere l’italianità nel mondo. Abbiamo parlato dei nostri meravigliosi luoghi, cultura e tradizioni. Da oggi parte una delle tante sorprese di questo grande network. Il mese di dicembre, che itLecce dedica alla lingua italiana. Iniziamo col parlare di grammatica. Venite con noi!

La lingua italiana e l’importanza della grammatica

La grammatica è attualmente definita come ‘’Il complesso delle norme che costituiscono il particolare modo di essere di una lingua (o di un dialetto), cioè il suo sistema fonematico, morfologico, sintattico, considerato nella sua totalità”. Nell’approccio allo studio di una nuova lingua si parte dalle basi grammaticali. Queste consentono la costruzione di frasi semplici, che progrediscono di livello divenendo più articolate e complesse con l’apprendimento delle regole e abilità. La mera ripetizione di frasi già fatte non ci consente di apprendere una lingua, se non comprendiamo gli aspetti strutturali delle proposizioni. Le eventuali difficoltà e insufficienze della grammatica scolastica possono essere arginate e superate tramite il ricorso alla linguistica.

Un dizionario di grammatica
Pixabay

Negli ultimi anni in Italia si assiste da un lato a una sorta di ‘’svalutazione’’ degli aspetti grammaticali dell’italiano da parte degli scriventi. Essi, infatti, non considerano così necessario conoscere e applicare la grammatica alla perfezione. Così, assistiamo a errori di ogni tipo anziché ambire a introiettare e maneggiare le potenzialità e le funzioni dei fenomeni interpuntivi. Fermo restando che la lingua italiana è in continuo divenire, notiamo che le differenze tra la lingua che usiamo e le prescrizioni che impariamo attraverso lo studio della grammatica sono indizi del cambiamento continuo della lingua.

L’uso spropositato degli anglicismi

La stampa ha periodicamente lanciato degli allarmi negli ultimi anni in riferimento alle carenze lessicali e grammaticali da parte degli studenti di tutte le età. Così come sul dilagante anglicismo che soppianta l’uso della lingua italiana in Italia, anche laddove non sarebbe necessario. Il nostro modo di parlare, comunque, segue talvolta una strada diversa rispetto a quella indicata dalle grammatiche. Non sempre quelle grammaticali sono regole obbligatorie, se teniamo presente che esistono diverse varietà di italiano. Ad esempio, vi è differenza tra la lingua parlata e quella scritta. Si configura qui la ‘’variazione diamèsica’’ in cui la lingua cambia in rapporto al mezzo usato per comunicare.

Le diverse varietà di italiano

Conoscere la grammatica di una lingua – in questo caso dell’italiano – è importante per gli autoctoni ma anche per gli immigrati. Infatti l’immigrazione ha generato negli ultimi decenni un contesto di plurilinguismo che rileva un alto numero di parlanti di italiano come seconda lingua. La varietà semplificata con cui si parla a interlocutori stranieri, conosciuta sotto il nome di foreigner talk, non basterà più per l’apprendimento dei giovani immigrati che giungono in Italia e che entrano a far parte nella popolazione scolastica italiana. Si rende, così, necessario un insegnamento scolastico dell’italiano L2 .

Antonella Marchisella in primo piano
Antonella Marchisella ha conseguito un Master in Italiano per stranieri L2 ed è autrice di vari libri

Oralità e scrittura presentano difformità sostanziali. Nel linguaggio orale troviamo più spazio per l’informale. L’esempio classico è riscontrabile nell’uso dell’indicativo presente o dell’imperfetto in frasi che, per iscritto, richiederebbero rigorosamente il congiuntivo. La grammatica, sostanzialmente, esiste come asse portante a cui far riferimento. Considerando, tuttavia, le modalità di trasmissione della comunicazione a cui si applica. Si noterà che nella grammatica tradizionale la scrittura possiede una posizione privilegiata in quanto depositaria delle tradizioni classiche letterarie.

Differenze tra scritto e parlato

La lingua parlata è essenzialmente più semplice ma non si palesa soltanto in registri informali o colloquiali. La scrittura richiede un registro più formale e ricercato: ci avvaliamo della punteggiatura per costruire l’architettura testuale. Il parlato richiede scambi verbali immediati e ci avvantaggia nel percepire subito le reazioni del destinatario. Il linguaggio scritto è permanente mentre il parlato è evanescente. Nel linguaggio parlato entrano in scena fattori paralinguistici mentre la scrittura si serve della punteggiatura per dare espressione al messaggio. Così come ci insegnano Tullio De Mauro e Nicola De Blasi.

A lezione di italiano con Antonella Marchisella: grammatica ultima modifica: 2021-11-26T09:00:00+01:00 da Antonella Marchisella

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